La nostra rubrica “Something about your lawyer…” è uno spazio informale in cui conoscere ogni volta un professionista del team di Cocuzza & Associati da un diverso punto di vista.

Paola della Campa – Inheritance Law, Real Estate, Commercial Transaction, Litigation & Arbitration

 

Perché hai deciso di diventare avvocato?

La mia passione per il diritto e il desiderio di trovare la soluzione ai problemi degli assistiti sono stati, senza dubbio, i motivi che mi hanno indotto ad intraprendere questa meravigliosa strada, anche se non priva di difficoltà e talora causa di frustrazione, soprattutto di fronte al modo in cui talvolta viene amministrata la giustizia. Inoltre, sin dal periodo di pratica professionale ho potuto apprezzare quanto il rapporto con il cliente sia per me fonte di arricchimento sul piano personale e umano. La professione ti mette di fronte alle situazioni più disparate e alla necessità di interfacciarti con persone diverse. Insomma, non ci si annoia mai.

Qual è il tuo maggior pregio? Quale il tuo peggior difetto (sempre che tu ne abbia…)?

A detta degli altri, sono una persona empatica. Dal canto mio, sono certamente tenace e non mi arrendo.

Il mio peggior difetto è, probabilmente, l’eccessiva disponibilità, che alle volte è controproducente.

Cosa ti piace di Cocuzza & Associati?

Indubbiamente apprezzo molto il clima di armonia, di collaborazione e non competizione, tutt’altro che scontato nell’ambiente lavorativo. Altra caratteristica dello Studio è l’attenzione posta nella crescita dei giovani, oltre all’alto livello dei professionisti che lo compongono.

La volta in cui hai riportato un successo professionale del quale sei particolarmente orgoglioso è stato quando…

… quando, al termine di una complessa trattativa per la vendita di un immobile facente parte del patrimonio della successione di una cittadina tedesca, la mia controparte si è complimentata, aggiungendo che senza il mio intervento “pacato ma risoluto” la trattativa non sarebbe andata a buon fine.

Cosa fai nel tempo libero (sempre che tu ne abbia…)?

Quando le scadenze di lavoro me lo consentono, adoro fare lunghe passeggiate o giri in bicicletta in campagna, visitare città e musei e andare a concerti. Aggiungo che trovo sempre il tempo per fare volontariato nell’ambito di un’importante associazione filantropica internazionale, di cui faccio parte.

Immagina di avere un budget illimitato per il viaggio della vita: dove vai e perché?

Mi piacerebbe fare il “giro del mondo” per avere un’idea delle tante e diverse civiltà di cui è ricco il nostro meraviglioso pianeta. Ridimensionando le aspettative, certamente vorrei attraversare l’Europa, visitandola tutta, e infine spingermi fino al circolo polare artico per assistere allo spettacolo dell’aurora boreale. Mi affascinano simili fenomeni naturali che, a mio parere, ci avvicinano quasi alla dimensione celeste.

Un’ultima cosa. Sei condannato a vivere da solo su una piccola isola lontana dalla civiltà, puoi portare con te solo 3 oggetti: cosa scegli?  

Un bel libro per nutrire e tenere in esercizio la mente, una canna da pesca e un coltello per potersi cibare e, all’occorrenza, difendersi. Se mi fosse consentito, porterei con me la lampada di Aladino, così da poter chiedere una barca a vela attrezzata, tanto per cominciare…