Esaminare l’intera catena del valore e, nel dettaglio, i contratti con distributori e fornitori.

È questa la prima mossa messa in campo dagli studi legali per assistere le imprese nel fronteggiare l’ondata di dazi alle importazioni verso gli Usa, sia quelli già in vigore, sia quelli per ora solo annunciati dal presidente americano, Donald Trump, che dovrebbero scattare – al termine dello stop di 90 giorni – se non intervengono nuovi accordi commerciali.

Nell’ambito del focus “Dazi, legali al lavoro per rivedere le clausole nei contratti di fornitura Export.” realizzato da Massimiliano Carbonaro per Professioni24 de Il Sole 24 Ore, è intervenuta così la nostra Irene Grassi:

«Le imprese americane vogliono continuare ad importare. Le aziende italiane, dal canto loro, non vogliono rinunciare al mercato statunitense.

Si cercano quindi soluzioni per ripartire i costi e si lavora per riformulare i contratti in modo che l’onere sia diviso tra le parti se c’è interesse a proseguire il rapporto.

Il nostro obiettivo è trovare soluzioni per evitare contenziosi, possibili soprattutto dove i contratti non sono completi o ben formulati. Al momento l’interesse delle aziende è di trovare un accordo anche a rischio di perderci qualcosa perché sostituire il mercato statunitense non è così facile».

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